Israele prosegue l’offensiva a Gaza City. Netanyahu: “Avanti su Gaza City”. L’IDF rivendica: “Nel raid sul Nasser uccisi sei terroristi”.
Le strade di Israele si sono riempite ancora una volta di manifestanti. Ma il governo guidato da Benjamin Netanyahu sembra intenzionato a non cedere. “Avanti su Gaza City”, ha ribadito, confermando la volontà di proseguire con l’offensiva nella Striscia.

Proteste diffuse in Israele contro la guerra
Il malcontento è stato guidato dal Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi, che ha indetto una manifestazione a livello nazionale per chiedere la fine del conflitto e una tregua con Hamas. I manifestanti, tra cui numerosi familiari degli ostaggi, hanno bloccato le arterie principali, bruciato pneumatici e marciato verso l’ufficio del premier a Gerusalemme. “Celebrate mentre gli ostaggi muoiono di fame”, hanno gridato i dimostranti rivolgendosi ai ministri dell’esecutivo durante una cena di gala.
Il clima resta teso. Nonostante la partecipazione massiccia, “l’atteso incontro del governo si è concluso ‘senza alcuna discussione sull’ultima proposta di tregua di Hamas’”, secondo i media israeliani. Nessun voto formale è stato espresso, a conferma che l’esecutivo resta determinato a conquistare Gaza City.
Il raid sull’ospedale Nasser e la versione dell’IDF
Nel frattempo, come riportato da ansa.it l’IDF è sotto accusa per il bombardamento dell’ospedale Nasser a Khan Younis, che ha suscitato condanna internazionale. In un rapporto preliminare, i militari hanno dichiarato: “La brigata Golani ha colpito la telecamera sul tetto del centro medico ritenendo che fosse stata piazzata lì da Hamas per monitorare i movimenti dei combattenti”.
L’attacco ha provocato 21 morti, tra cui 5 giornalisti e diversi soccorritori. Tuttavia, l’IDF ha affermato che “sono stati identificati sei terroristi di Hamas, incluso uno che partecipò alle stragi del 7 ottobre”. Il capo di Stato Maggiore ha chiesto ulteriori indagini per verificare se “l’attacco sia stato concordato con il comando centrale”, lasciando intendere che le truppe potrebbero aver agito autonomamente.